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Prosecco D.O.C. & D.O.C.G. – I fatti

27/01/2014

Nel nostro consueto blog spesso utilizziamo la terminologia Prosecco D.O.C. e Prosecco D.O.C.G. Le due serie di abbreviazioni hanno significati molto diversi e sono estremamente importanti per la produzione e la classificazione del Prosecco. D.O.C .sta per Denominazione di Origine Controllata ed è uno standard di qualità italiano attribuito al vino. La produzione si articola su due livelli di etichette:

            D.O.C. — Denominazione di Origine Controllata

            D.O.C.G. — Denominazione di Origine Controllata e Garantita

Dal 1969 al 2008 il Prosecco proveniente dalla zona Conegliano – Valdobiaddene era tutelato dalla denominazione D.O.C. in Italia, come Prosecco di Conegliano-ValdobbiadeneProsecco di Conegliano e Prosecco di Valdobbiadene. Nel 2009, questa tipologia è salita di grado, raggiungendo lo status D.O.C.G., il che ha avuto notevoli conseguenze per le zone limitrofe e per la produzione di Prosecco in Italia. Anche altre zone che circondano l’area Conegliano – Valdobbiadene (come ad esempio il Friuli Venezia-Giulia) rientrano nella denominazione D.O.C., compresi molti vigneti che in precedenza erano classificati come I.G.T. (Indicazione geografica tipica, che un tempo rappresentava la denominazione meno prestigiosa per il Prosecco).

Oltre a questo cambiamento, l’uva stessa con cui viene prodotto il Prosecco fu rinominata Glera, mentre ‘Prosecco’ è diventato il nome della zona dove viene prodotto il Superiore Conegliano – Valdobiaddene. Le denominazioni sono state assegnate al fine di migliorare la qualità del brand Prosecco Superiore e per proteggere la purezza e l’importanza del territorio del Prosecco anche al di fuori dei confini nazionali.