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31/01/2017
Nell’arco di tutto il 2017, ogni mese vi racconteremo le diverse attività che scandiscono il tempo in Azienda e nelle vigne. Cominciamo dalla potatura invernale, l’importante opera che si svolge nei freddi giorni di gennaio.
Finita la vendemmia, ben presto le calde tonalità dell’autunno rendono unico il panorama che si può ammirare lungo la Strada del Prosecco del Conegliano Valdobbiadene. Ma è una magia che dura poche settimane: con le prime brinate i vigneti si spogliano e subentrano i freddi colori dell’inverno.
I vigneti amano il sole, e durante tutta la bella stagione esibiscono fronde rigogliose di pampini, che durante l’estate si arricchiscono di succosi grappoli. Con l’arrivo delle basse temperature la pianta entra in uno stato di letargo che durerà tutto l’inverno: è proprio durante questo riposo che si effettua la cosiddetta “potatura secca”, un’importante pratica agronomica in grado di favorire la corretta ripresa del ciclo vegetativo, così chiamata perché si esegue nel periodo invernale, quando le viti sono spoglie
Essa consente di ottenere il migliore equilibrio tra lo sviluppo dei pampini e la produzione di grappoli, fattori molto importanti perché si ripercuotono sia sulla quantità che sulla qualità delle uve.
Il tutto in funzione del risveglio primaverile, quando il carico di gemme lasciato per ciascuna vite condizionerà il numero di grappoli prodotti. Una produzione troppo elevata rispetto alle potenzialità della pianta e alla fertilità del terreno non favorisce la produzione di uve di alta qualità, perché non permette un adeguato livello di maturazione. D’altro canto, anche un numero di grappoli eccessivamente basso è controproducente, perché una maturazione troppo rapida andrebbe a discapito dell’adeguato accumulo delle sostanze fenoliche che sono alla base della struttura e del colore del vino.
Inoltre, la potatura invernale assicura la longevità produttiva della pianta e permette di controllarne lo sviluppo all’interno dello spazio assegnatole nel filare. Il coltivatore deve controllare lo sviluppo delle proprie piante secondo la forma di coltivazione più adatta alla conformazione del suolo, evitando che l’eccesso di fogliame ostacoli la preziosa esposizione dei grappoli ai benefici raggi del sole. La potatura secca è importante soprattutto nel primo inverno successivo alla messa a dimora delle viti. Infatti le piante giovani subiscono un taglio chiamato “di formazione”, che serve a orientare il loro sviluppo durante le stagioni successive.
Nei vigneti Follador si adotta il sistema di potatura denominato “doppio capovolto” che prevede la speronatura di alcuni tralci a 1/2 gemme, per garantire il rinnovo l’anno successivo, mentre altri con un maggiore numero di gemme vengono accorciati, ripiegati ad arco verso il basso e legati a un filo collocato al di sotto di quello portante. Si tratta della tecnica più comune e diffusa nel Territorio del Conegliano Valdobbiadene, la più idonea alla produzione di uve che diventeranno Prosecco.